lunedì 9 gennaio 2012

70 Giochi di creatività per la conduzione dei gruppi

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Ebook Edizioni Circolo Virtuoso

 
Lo sviluppo delle tematiche coinvolte nelle Arti Terapie ha contribuito ad individuare le linee guida dei processi pedagogici, formativi, rieducativi e riabilitativi, propri delle stesse, laddove lo studio viene affiancato all’individuazione dei percorsi caratterizzanti l’azione volta al “cambiamento” della persona. In questo senso, il presente manuale, frutto delle attività di laboratorio creativo  degli autori,  vuole offrire agli operatori alcuni strumenti già utilizzati con successo nel corso di esperienze validamente condotte negli anni passati nel campo, per l’appunto, delle Arti Terapie, dalla musicoterapia alla danzaterapia, dall’arteterapia plastico pittorica alla dramma teatro terapia, dall’espressione corporea al teatro applicato. Il risultato è un compendio di attività pratiche che rimandano ad altre ancora, in un circuito che si rinnova ed autoalimenta, in funzione della creatività e della capacità di adattamento dei fruitori anche ai contesti, per necessità di sintesi e per brevità, non previsti, utili per tutti i professionisti della relazione d’aiuto. Dai medici agli psicologi, dagli educatori di comunità agli insegnanti, dagli operatori del volontariato agli esperti dei processi creativi, dai formatori agli studenti e, per finire, dagli arte terapeuti ai tecnici della riabilitazione,  non esistono, infatti, limiti d’applicazione degli spunti offerti, alla luce del rinnovato, diffuso interesse per l’arte in tutte le sue forme, quale sostegno a tutto tondo per persone che manifestino necessità di crescita personale o bisogni di adattamento al mondo circostante.
Dunque, 70 Giochi per la conduzione dei gruppi è un manuale pratico, consigliato come parte applicativa del Manuale di Arti Terapie (Ebook Ed. Circolo Virtuoso, 2011, AA. VV., a cura di Stefano Centonze),  al fine di fornire strumenti applicativi, immediatamente spendibili.  A tal proposito, va aggiunto che la scelta dei contenuti nelle conduzioni dei gruppi nelle popolazioni speciali rappresenta l’elemento più importante nel raggiungimento degli obiettivi prefissati. Spesso, infatti, l’insuccesso di un’attività laboratoriale ha origine nell’inadeguatezza delle proposte operative che si traducono in demotivazione, conflittualità ed incapacità. Ecco perché gli esercizi proposti vogliono essere dei modelli di riferimento, delle matrici, per poter condurre efficacemente un gruppo verso la meta prefissata. Peraltro, al fine di ottimizzare l’uso degli esercizi proposti, nella loro applicazione, è bene tenere presente alcuni elementi.  Per prima cosa, precisiamo che tutti gli esercizi hanno in comune la dimensione della corporeità, quale elemento unificante l’esperienza didattica, e che l’applicazione in ambito pedagogico e clinico definisce l’obiettivo rieducativo dell’attività descritta. Laddove, infatti, gli obiettivi risultano gli stessi per tutti gli ambiti applicativi individuati, il conduttore vi legga un grado differente di profondità tra uso didattico, pedagogico e riabilitativo.  Ancora: l’età dei destinatari è riferita a soggetti normodotati, nella consapevolezza che eventuali minorazioni modificano tale informazione.  Il grado di difficoltà, inoltre, è riferito alle prime applicazioni dell’esercizio, poiché le fasi successive possono modificare tale parametro. Infine, si consiglia di gestire la durata degli esercizi anche in relazione al contesto applicativo ed al feed-back del gruppo. Relativamente alla composizione di questo lavoro, diciamo che le attività da 1 a 20 sono tratte espressamente da laboratori di arti terapie (musicoterapia, danza terapia, teatro terapia e arteterapia plastico pittorica) di durata medio-lunga, a discrezione del conduttore, benché, in taluni casi, siano presentate nella loro forma abbreviata e semplificata; gli esercizi dal 21 al 40 sono finalizzati alla riscoperta della dimensione corporea, spesso dimenticata e vissuta solo nella sua fisicità; gli esercizi dal 41 al 50 sono incentrati sullo sviluppo delle capacità senso-percettive attraverso l’attivazione degli analizzatori visivo, tattile, uditivo, vestibolare e cinestesico. Gli esercizi dal 51 al 63 riguardano la percezione del sé corporeo e richiedono l’attenzione interiorizzata, l’isolamento da stimoli sonori ed un ambiente confortevole. Gli esercizi dal 64 al 70 sono più coreografici ed offrono spunti per l’attività teatrale.  Per concludere ed augurando un buon lavoro ai fruitori di questo lavoro, si ricorda che “le attività” proposte sono uno strumento nelle mani dell’operatore e, come tale, richiedono una propria “gestione” per trarre il meglio delle potenzialità, poiché alcune di esse, prima che diventino efficaci, richiedono più ripetizioni, allo scopo di affinarne la padronanza e sperimentarne le componenti emotive che costituiscono le variabili più significative.

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